mercoledì 16 settembre 2009

Un' insensata sete

un'insensata sete
asciutto fino allo stomaco

che si attorciglia e
vuole uscire, sento che
spinge fuori,
mentre tutto vorrei
portare dentro,
ogni cosa,
dalla più piccola
alla più grande,
dall'inesistente
alla vita.

fagocitare l'universo con
una sola boccata e poi
guardarsi senza corpo e
scoprire d'essere già
tutto.
introspezione fino al
midollo e vedere ke
l' universo fluisce
nelle mie vene, mentre spira
un vento di rose
nei polmoni,
nelle mie dita sgorgano
le fonti dei fiumi
e d'argenti le unghie,
di faggio le mie gambe e
di sale i denti.

ma or così fatto questo mi chiedo:
il fine del mondo forse io sono?
per comprendere questo io, forse,
sono? se non è così l' essere
senza altri scopi sembra.
il dubbio mi trapana ogni parte,
scolo il sangue ma sempre lì
ristagna mordendomi le caviglie.
allora mi siedo, senza risposta
dal ciel arriva, su una pietra
desolato e senza speme, lasciandomi
cadere nell' incoscienza, pensando
a lui, il primo uomo, che manco un
pensier dal labbro scaturiva e anche
lui seduto su una pietra a cercar
chissà che, chissà cosa.

di fenice vorrei assumer
la veste per trapassare
la notte che brucia
senza fiato, e cenere
rinascere vivo,
per raccontare alle genti il vero,
che sibila, vibra,
arde d' essere scoperto e narrato,
non aspetta altro, lui è
nella notte che giace in attesa.
ma d' uomo son vestito e nulla
saprò e in nulla riuscirò a
credere, fino a che finalmente
nel buio giacerò, e allora urlerò
il vero, ma senza che
anima viva lo
senta.

oh angoscia!

oh agonia!

qual' amarezza mi pervade e in quali
catene sono imbrigliato, buttato
nelle sabbie più profonde senza
appigli...

1 commento:

  1. ci sono! :)
    quando son un po' più lucido darò un'occhiata al tuo blog..ora passo per un semplice saluto. ciau!

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