Vorrei uscire da questa notte
e squartarla vederla a pezzi.
Spezzata la luna a metà, guscio
delle illusioni che tramontano da secoli
e abortiscono sogni lungo le strade
di Alba e delle città adiacenti,
che sputano fuoco verso il cielo.
E le narici di spazzaturai fatte
a pezzi in un fondo di bottiglia,
squarciato su di un muro che cola
il delirio di ansimanti drogati
che violentano le strade, i cunicoli,
miei e di tutti, e spiccano il
volo su motomorte veicoli,
che impennano sul baratro di colline
scheggiate da vigne notturne
che inalano il sangue ancora caldo
di fuoripista nerboruti,
scaraventati contro il vicolo
a senso unico della morte.
martedì 14 agosto 2012
domenica 8 luglio 2012
un respiro nella luce
Il mare ci respirava accanto
e modellava i capelli il vento,
e un eco di parole dolci
rieccheggiava nei nostri sguardi,
colorando l'aria.
Piume afose si gettavano
in acqua, e noi che giocavamo come delfini
ci baciavamo sul fondale,
colmo di conchiglie,
di balli e di alghe.
Rinfrescati uscimmo, a correre
sulla criniera del sole, a cogliere luce
nel più piccolo fiore,
per poi disperderla in gocce
nel cielo, in attesa della pioggia.
e modellava i capelli il vento,
e un eco di parole dolci
rieccheggiava nei nostri sguardi,
colorando l'aria.
Piume afose si gettavano
in acqua, e noi che giocavamo come delfini
ci baciavamo sul fondale,
colmo di conchiglie,
di balli e di alghe.
Rinfrescati uscimmo, a correre
sulla criniera del sole, a cogliere luce
nel più piccolo fiore,
per poi disperderla in gocce
nel cielo, in attesa della pioggia.
martedì 15 maggio 2012
giovedì 10 maggio 2012
Iris nell' iride
Foglie dischiuse a proteggere
un fiore, avvolgono te iris,
dea sbocciata in giardino.
Dispiega le ali per lasciar
che ti veda, candida nel cuore
dei tuoi petali.
mezza bellezza mi duole,
giallo sulle labbra, iride
viola passione mia.
Ma un fiore reciso che ne sa
del tuo sapore, appassire
soltanto ne accomuna il destino.
un fiore, avvolgono te iris,
dea sbocciata in giardino.
Dispiega le ali per lasciar
che ti veda, candida nel cuore
dei tuoi petali.
mezza bellezza mi duole,
giallo sulle labbra, iride
viola passione mia.
Ma un fiore reciso che ne sa
del tuo sapore, appassire
soltanto ne accomuna il destino.
lunedì 30 aprile 2012
Un male di mondo
Il mio mondo è disperso,
da un male cosparso,
che opprime le solide e alte
mura delle nostre gabbie.
Sa di acqua salata questo
malessere, mare che non si può
bere. Soffoca la mia sete
il costante dolore.
Stendo pagine di vergogna,
leggo qualcosa, ma sono troppo,
troppo stanco. Mi dirigo
sul mio letto che sa di tappo
e dal mio petto il cuore strappo.
da un male cosparso,
che opprime le solide e alte
mura delle nostre gabbie.
Sa di acqua salata questo
malessere, mare che non si può
bere. Soffoca la mia sete
il costante dolore.
Stendo pagine di vergogna,
leggo qualcosa, ma sono troppo,
troppo stanco. Mi dirigo
sul mio letto che sa di tappo
e dal mio petto il cuore strappo.
lunedì 16 aprile 2012
lunedì 9 aprile 2012
Mulinello
Un mulinello d'aria nel mio
ciliegio, semina il
nettare di fiore in fiore.
Si alza su insieme al vento,
sorregge due poiane sopra
nubi più alte.
Scende una brezza che smuove
le foglie, le suscita ad uscire
a prendere il sole.
ciliegio, semina il
nettare di fiore in fiore.
Si alza su insieme al vento,
sorregge due poiane sopra
nubi più alte.
Scende una brezza che smuove
le foglie, le suscita ad uscire
a prendere il sole.
lunedì 26 marzo 2012
Calice di nidi di vespe
Annodato mi si è lo stomaco ad un tralcio di vite,
laddove il buio non fa paura ho perso le mie membra,
spiaccicate contro un muro vuoto di ricordi. E se non
mi vedete sciogliere il nodo non v'accorate ad intonar
un canto, se non che parli di morte e nidi di vespe.
In disibilio è il mio torace, un pulsare unico di veleno
rivolto ai numi, da bere ad occhi chiusi. Tremante e
verecondo mi avvicino ad un tavolo da bar schiantato
su questa terra, solo dio sa il perché. Forse ho bevuto
troppo amore?
laddove il buio non fa paura ho perso le mie membra,
spiaccicate contro un muro vuoto di ricordi. E se non
mi vedete sciogliere il nodo non v'accorate ad intonar
un canto, se non che parli di morte e nidi di vespe.
In disibilio è il mio torace, un pulsare unico di veleno
rivolto ai numi, da bere ad occhi chiusi. Tremante e
verecondo mi avvicino ad un tavolo da bar schiantato
su questa terra, solo dio sa il perché. Forse ho bevuto
troppo amore?
venerdì 16 marzo 2012
mercoledì 4 gennaio 2012
fra gli steli della collina il nettare
tra i denti stringo con uno sguardo
perso a frugar tra le stelle
il volto s'annida tra le mani d' un
albero piangente a scovare
conforto graffiandomi le guance
arida di sentimento è l'alba che
si spegne in un giorno desolato
a urtare la testa contro un sasso
finalmente il silenzio
tra i denti stringo con uno sguardo
perso a frugar tra le stelle
il volto s'annida tra le mani d' un
albero piangente a scovare
conforto graffiandomi le guance
arida di sentimento è l'alba che
si spegne in un giorno desolato
a urtare la testa contro un sasso
finalmente il silenzio
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