giovedì 4 marzo 2010

Un sorriso tra le spighe

Ho ripescato da un nero pozzo
l'emozione che ho rigettato, come
dopo una sborgna terribile.
L'ho rivista, era solo un pò
sgualcita, fradicia e ingiallita.
Al sole l'ho lasciata asciugare
qualche giorno, poi ho riaperto
quel foglio con la scritta di quel
vecchio sapore, che ricorda
il fondo di bottiglia del vino.
Nono sembrava vero, tutto mi
riaffiorò in un bagliore di memoria,
dove sedevo su di un tronco
tagliato e guardavo quei
fiori roventi o quello pallidi, e
poi a sdraiarmi nel prato vicino,
sognando qualcuno con cui
condividere quel momento.Sai,
la primavera non l'ho mai
passata con un amore, questo
sarà il mio unico rimpianto, di
non aver assaggiato quelle
tonde albicocche con una fanciulla
amata, fino a rincorrersi e a
rotolarci fra le spighe e fare
l'amore tra quell'oro. Se poi
qualche contadino ci avesse visto,
saremmo corsi via con le sue
urla, ma con un sorriso
inebriato frai denti.

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