Avevo percorso il lungo ponte un sacco di volte,
eppure non avevo mai lasciato uno sguardo a un passante
o al fiume o al cielo.
Solo una cosa avevo in mente: marciare,
sbrigarmi e marciare sempre più in fretta, ero
sempre in ritardo.
Così mi persi gli sguardi, i volti, i sorrisi,
i pianti o le indefferenze di chi passava di lì.
Non vidi nemmeno un'anatra fluttuare
sull'acqua primaverile o i fuochi d'artificio
sul fiume.
Ebbi solo il tempo di vedere la mia morte negli
occhi di un passante e me stessa riflessa
nell'acqua.
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