giovedì 17 giugno 2010

A Angie

Draghi veleggiano lungo il mare,
sassi sporgenti svettano sulle onde
come i seni protuberanti di una sirena.

Navi antiche ormeggiano nel fondale deserto,
lì i morti hanno ancora una lama
affilata tra i denti.
Che vogliono da me i morti?
A volte pare mi chiamino, cerchino a gran
voce e che non vedano l'ora di riabbracciarmi,
esattamente come le onde, che dopo un lungo
cammino, arrivano sino alle spiagge.

C'è qualcosa di strano nel mio ventre,
risuona echi in cui non mi riconosco,
richiama gesti che non ho mai fatto, ma
che la fantasia preme sugli occhi
affinchè avvengano.

Ora però devo fermarmi, altrimenti verrei
divorato da me stesso, devo rallentare questo
dannato tempo e sondarmi il cuore,
togliergli quei pesi che lo inchiodano al
muro, per lasciarlo di nuovo libero.

Ho bisogno di te Angie, stammi vicino
ancora e sospirami parole dolci, che quasi
non si sentono per paura che qualcuno le oda.

Allietami con un tuo respiro, perchè qua la mia
mente gioca col cuore ad un gioco a chi
è più forte, a chi arriva prima. Aiutami
a far prevalere l'amore, in cambio
non ti lascerò sola nei turbamenti della vita, ed
ogni volta che avrai bisogno ti tenderò la mano.

2 commenti:

  1. eh... no non le ho ancora detto nulla.. prima o poi però le farò sapere!! a presto ^^

    RispondiElimina